Ekim 18, 2021

Le mie storie (89) seconda parte

ile admin

Blonde

Le mie storie (89) seconda parte
Scendiamo in spiaggia e mentre Lina si avvia al mare per un tuffo, sento Carmine bisbigliare a Giacomo “una bottarella alla zia…?” Il nipote sveglio risponde “anche due per la verità!” Poi intervengo io a riportare la quiete ormonale anche perché certi discorsi da uomini e meglio li facciano solo gli uomini. Quando risale, ho l’occasione per parlare un po’ con mia cognata, verso la quale devo dire la verità ero terribilmente prevenuta. Mi racconta un po’ della sua vita, di come ha cresciuto Chiara, di come la sua oggettiva avvenenza certe volte le abbia portato più di un problema, soprattutto per affermarsi sul lavoro. Poi, i classici uomini sbagliati, la sofferenza d’amore, e in questo momento della vita, la scelta di essere “più leggera”, più disincantata. La ascolto rapita, mentre arriva sotto l’ombrellone anche la figlia che riesce a convincere Giacomo a farsi un bagno. Si vede che tra i due cugini c’è molta complicità; eppure mio nipote mi aveva detto di essere un po’ “sottomesso” a Chiara, che comunque ha un paio d’anni più di lui. A vedere le schermaglie fra di loro, mi convinco che la situazione sia cambiata. Decidiamo di dividerci, io e Carmine torniamo a casa, loro tre restano a mangiare in spiaggia. Mentre salgo la passerella, lascio Lina tra le mani non so quanto sapienti di una ragazza orientale che le comincia un massaggio alla schiena, che non resta inosservato.
Il tempo di fare una veloce spesa e vengo accolta a casa da un profumino di pomodori molto allettante. Il mio uomo sa come conquistarmi, il tavolo apparecchiato per due, gli spaghetti fumano, mi tolgo il costume bagnato da sotto al vestito tunisino che mi accompagna in quasi tutte le vacanze e mangio con gusto un piatto abbondante. Un caffè (sempre preparato da lui) e mi avvio alla doccia del giardino. Mi spoglio, sto per abbassare la tapparella di canne di bambù quando con mossa scaltra e veloce, entra anche Carmine. Nella casa di fianco per fortuna non sembra esserci nessuno, l’acqua comincia a scorrere sui nostri corpi e le sue mani cominciano ad esplorare le zone preferite. Inizia a masturbarmi con due dita dentro, mentre ci baciamo con la solita passione; io gioco con il suo lungo membro passandomelo un po’ dappertutto lungo le gambe. Poi gli tolgo la mano e lo invito ad entrare… Cosa che lui fa con estremo piacere, dopo avermi presa in braccio a modi koala. Scopiamo sotto l’acqua ed il bagnoschiuma, sentiamo il sapore l’uno dell’altro e quando lui mi viene dentro, dopo qualche secondo vengo anche io. Finiamo la doccia e poi ognuno nel proprio asciugamano.
Un paio d’ore dopo ritorna il resto della truppa con Giacomo che in mezzo alle due donne, le abbraccia entrambi chiedendomi di fare una foto.
Dopo cena, ci prepariamo per la serata ed andiamo al porto dove hanno messo le bancarelle; Chiara ci “appende” (come si dice oggi) dicendo di avere un appuntamento con delle sue compagne di scuola. Uno struscio, un gelato ed anche mio nipote con gentilezza si defila. Io, Carmine e Lina decidiamo allora di andare al cinema. Sulla strada, faccio una deviazione a casa per prendere un maglione che l’aria si è rinfres**ta; trovo la porta del giardino socchiusa, entro convinta di averla chiusa prima di uscire; mi accosto alla finestra della stanza “dei ragazzi” e vedo tra le staffe che la luce è accesa. Ancora una volta mi ritrovo nella veste di spiona… Sul letto ci sono mio nipote e la cugina che fanno sesso amabilmente, come due adolescenti; lui è sopra di lei che si muove velocemente come un coniglio, lei geme chiedendogli di continuare a spingere. Per un attimo chiudo gli occhi e con la mente ritorno alla mia adolescenza, a quando su quel letto c’ero io a fare l’amore ogni volta che si aveva la possibilità. Sento letteralmente un brivido percorrermi tutta la schiena, poi mi riprendo ed in silenzio esco senza farmi sentire.
Quando torniamo, Giacomo è nel salone a guardare la televisione, mentre Chiara è ancora fuori. Avere il sonno leggero, significa svegliarsi ad ogni piccolo rumore; ormai ci sono abituata e, quando sento la porta d’ingresso aprirsi, controllo il cellulare e mi rendo conto che sono le due di notte. Riprendo sonno velocemente (per fortuna), ma il solito rumore, questa volta del rubinetto del bagno che si apre, mi risveglia qualche ora dopo. Fuori sta per fare giorno, Carmine dorme come un angioletto, controllo un po’ i messaggi sul telefono, poi mi rendo conto che fuori dalla stanza ci sono altri movimenti. È il momento di entrare nuovamente in scena: Francesca la spiona indossa una maglietta e va in cerca di segreti. Come già detto in precedenza, per quanto ben organizzata, la casa non è poi tanto grande; apro silenziosamente la porta e sento bisbigliare qualcuno nel salone. Mi accorgo che lo specchio dell’ingresso riflette esattamente ciò che succede nella stanza, mi sposto quel tanto che basta per vedere mia cognata appoggiata con la schiena sul divano letto con le cosce aperte, e mio nipote con la testa in mezzo a divertirsi o divertirla. Lei gli indica cosa e come fare, lui esegue ed a guardare anzi sentire la voce strozzata di Lina, deve essere anche bravo. Divento spettatrice curiosa di tutta la situazione, e ad essere proprio sincera, mi sfioro anche l’inguine perché la cosa non mi risulta indifferente. Quando Giacomo, dopo qualche minuto si risolleva con la faccia tutta bagnata, mi viene da sorridere, ma la mia micia reclama un po’ d’attenzione. Ormai abituata a muovermi nell’ombra, ritorno in camera, guardo per un po’ il mio uomo, e dopo aver scoperto il lenzuolo, mi avvicino con la faccia al suo boxer. Inizio a leccarlo da sopra, passo la lingua lungo la sua asta e mi rendo conto che sto avendo l’effetto desiderato. Piano piano il suo slip si comincia a gonfiare, Carmine è ancora mezzo addormentato, ma il suo uccello no. Come avesse vita propria, si fa spazio lungo il bordo dell’elastico, e fa di tutto per uscire fuori. Mi metto a non più di 20 cm da lui a guardare la scena; per quanto duro, non riesce ad uscire da solo, così con un dito allargo quel poco la mutanda per liberarlo in tutta la sua maestosità. Lo succhio piano piano fino in fondo, voglio risvegliare Carmine come piace a lui, e mentre le mie labbra scivolano su e giù, sento le sue mani accarezzarmi i capelli e accompagnare i miei movimenti. Dopo un po’al mi solleva di peso e dopo aver girata sulla schiena, mi allarga le cosce e me lo mette dentro. Evidentemente la mia bocca doveva aver fatto un bel lavoro, perché dopo qualche minuto viene con un pazzo portandomi all’orgasmo. Quando abbiamo finito, mi chiede il perché di quel risveglio così inaspettato. Gli racconto quello che ho visto e che ho sentito, lui anche se solo simbolicamente si complimenta con Giacomo.
Comincia un’altra mattinata, appena entro in cucina trovo mia cognata con una gamba sollevata ed il piede poggiato sulla sedia che mette in risalto la mancanza di intimo sotto la maglia molto lunga che indossa. Ridendo gli faccio i complimenti per la patata, lei si accorge della cosa ed abbassa subito la gamba… Io la rassicura che tra donne non c’è problema, ma in giro ci sono sia Carmine che Giacomo. Lina mi risponde che il nipotino è sceso presto a comprare i cornetti, per quanto riguarda il mio compagno, beh qualcosa deve essersi sentito riguardo ciò che abbiamo fatto poco prima, uno sguardo d’intesa e ci beviamo il caffè. Le racconto che è il mio primo compagno dopo tanti anni di scelte sbagliate, lei mostra di capirmi e mi conferma che gli uomini che le girano intorno non hanno mai intenzioni serie, anche perché la maggior parte delle volte sono più piccoli di lei, anche di parecchi anni. Parliamo di Giacomo e di come sia cresciuto nel corso dell’ultimo anno, lei ride e con uno sguardo mi fa capire molto più di tante parole. D’altra parte, anche mio fratello, è “diventato uomo” con la benedizione di parentele più o meno lontane… Io ne so qualcosa, visto che in quel periodo abitavamo da soli io e lui. Intanto ci raggiunge prima Carmine e poi il protagonista dei nostri discorsi. Lo guardiamo e lui con la busta di cornetti fa una faccia, da prendere a schiaffi. Mentre cominciamo a mangiare, gli chiediamo di andare a svegliare la cugina. Dopo qualche minuto mi alzo per andare a prendere del latte, e li vedo fare una sorta di lotta, il tutto poco vestiti.
Sulla spiaggia una telefonata di mio fratello, annuncia che lui e la moglie sarebbero venuti un paio di giorni dopo, per darmi il cambio ma comunque passare un po’ di tempo insieme.
Rimaniamo a pranzo in spiaggia tutti e cinque, poi verso le tre del pomeriggio i due cugini ci salutano e tornano a casa, Lina vorrebbe seguirli, ma con la scusa di un ultimo bagno, ritardo il suo ritorno immaginando le intenzioni di mio nipote. La sera io e Carmine andiamo fuori a cena con amici suoi, Chiara si fa dare un passaggio a casa di un’amica, rimangono soli zia e nipote. Per tutto il tragitto della macchina, non faccio altro che pensare a ciò che ipoteticamente potesse succeder tra di loro; so bene che Giacomo non avrebbe problemi a raccontarmelo, ma dati gli ultimi giorni passati a fare la spia, mi accorgo di essere diventata schiava della curiosità. Torniamo a casa verso mezzanotte ed incredibilmente non troviamo nessuno. Carmine pensa bene di mettermi le mani sotto la gonna per palparmi il culo mentre in cucina prendo l’acqua. Per lui naturalmente, ogni momento in cui siamo soli è buono per fare il maiale. Io lo lascio fare, dopo tutto sono una donna non sono una santa; mi sfila le mutandine facendole cadere per terra, poi dopo avermi appoggiata al tavolo della cucina, comincia a scoparmi a pecorina. Io giro la testa per baciarlo mentre lui continua a farmi godere, siamo al culmine dell’eccitazione quando sentiamo le voci di Giacomo e Lina che stanno costeggiando il giardino prima di entrare in casa. Carmine con l’uccello duro si ritira in camera intimandomi di seguirlo al più presto perché vuole godere; io faccio appena in tempo ad abbassarmi la gonna e prendere l’acqua che sento le chiavi girare nella toppa. Invece di accendere la luce e salutare il loro ritorno in maniera del tutto normale, non so perché ma istintivamente esco in giardino, neanche fossi una ladra, ed in tutto questo mi rendo conto di aver lasciato le mutandine sul pavimento. Entrano e neanche a farlo apposta, Giacomo accende la luce della cucina; vede subito la mia mutandina (inconfondibile anche perché purtroppo ho il culo nettamente più grosso delle altre due) e non so perché ma la mette in lavatrice. Lina gli chiede di prendere l’acqua, lui tira fuori un’altra bottiglia e dopo aver riempito il bicchiere di entrambi cominciano a bere. “Zia Francesca è tornata, ho visto la macchina al parcheggio, ma noi vogliamo vederci un po’ di televisione e fare qualcosa?” “Cosa vuoi fare? Chiara è ancora fuori, poi ho sempre paura che tu zia possa uscire dalla stanza all’improvviso” io fuori al giardino sento nitidamente cosa si dicono. Non so come raggiungere la mia camera perché per farlo devo passare inevitabilmente o per la stanza “delle due donne” oppure dalla cucina. Lina va in camera sua a chiudere le finestre, mio nipote fortunatamente se ne va nel salone ed accende il televisore. La casa torna miracolosamente al buio, io ritorno in cucina e dopo aver recuperato il mio intimo dalla lavatrice, vedendo passare mia cognata, mi apposto dietro la porta. Giuro, vorrei andare da Carmine, ma non posso uscire come se mi fossi materializzata all’improvviso.
Lo so, avete capito che il ruolo di spiona, incredibilmente mi è tanto piaciuto, ma mi è sembrato di tornare a quando ero piccolina e guardavo mia madre truccarsi, senza farmi vedere, pensando che stesse facendo qualcosa di proibito.
Le porte socchiuse del salone non mi permettono una buona visuale, inoltre i vetri doppi, a guardarli direttamente hanno quasi una funzione ipnotica. Riesco a trovare “pace” scorgendo uno spiffero di visuale sotto gli agganci di una delle porte che mi tengono anche piuttosto al sicura dall’essere scoperta. Giacomo ha il pisello da fuori tutto lungo (credo di non averlo mai visto così distintamente, e devo dire fa un certo effetto perché, mio nipote, a me continua a sembrare un bambino); Lina gli si è seduta accanto, poggiando, come lui, la schiena sul divano e le gambe lungo il letto; le dice una cosa all’orecchio e dopo poco lei si abbassa la spallina della canottiera (che insieme ad una maglietta lunga alterna come pigiama) mostrandogli un seno. Lui comincia a toccarglielo, mentre lei lo prende in mano per fargli una sega. Sono ipnotizzata, non so che sensazioni ho; un po’ di disagio, un po’ di curiosità, un po’ di vergogna, un po’ anche di eccitazione, un po’ di paura. Di nuovo, per un attimo mi chiedo cosa ci stia facendo, nascosta nel buio a spiare; ma sono la, oggettivamente non posso muovermi, dovrei strisciare per terra, ma la cosa non mi aggrada. Intanto mio nipote erutta come un vulcano, quasi silenziosamente; poi tira fuori un pacchetto di fazzoletti di carta che porge anche alla zia. Dopo essersi pulita la mano “incriminata”, si tira su la maglia dal basso fino a mostrare la fica, sulla quale lui si china, così come ha fatto qualche ora prima; lei ha le gambe piegate e larghe, lui sembra essersi “immerso” completamente, tanto da farla ansimare parecchio. Mi rendo conto che è quello il momento giusto per attraversare e tornare in salvo da Carmine. Agile come non sono mai stata in vita mia, riesco a scamparla anche questa volta. Entro ed il mio uomo non mi degna neanche di un piccolissimo sguardo. È arrabbiato, e questa volta ha tutte le ragioni… (Continua)